D – IED, Milano. Anno accademico 2009-2010
Cattedra di sociologia.
Esercitazione numero sei.
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Luoghi immaginari. Dove abitano i sogni?
(parte seconda)
“Ce qui limite le vrai, ce n’est pas le faux, c’est l’insignifiant.”
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René Thom (1923-2002) è stato un brillante matematico e filosofo francese, vincitore, nel 1958, della “medaglia Fields”. Tra i suoi contributi più importanti alla moderna epistemologia c’è quello che egli a suo tempo definì la teoria delle catastrofi, con la quale si può applicare il metodo matematico(°) ai fenomeni naturali, in particolare a quelli discontinui e questo a ragione della variazione dei parametri da cui dipendono.
Come poi ha raccontato in un libro, nel corso di una colazione con un altro grande protagonista della cultura francese, lo psicanalista Jacques Lacan (1901-1981), Thom per spiegare la frase “ciò che limita il vero, non è il falso, è l’insignificante”, ricorse ad una sorta di mappa sul modello della carta di Tendre.
Una mappa in cui in basso c’è il mare dell’Insignificanza, ed è attraversata dal fiume del Senso che separa il Vero dal Falso. Nel falso ci sono i bassifondi dell’Ambiguità, dall’altra parte le paludi dei luoghi comuni o delle verità tautologiche. Sul delta del fiume si erge la fortezza della Tautologia, dove regnano i logici. Una rampa, da questa fortezza, porta al tempio della Matematica. A destra abbiamo le scienze esatte, l’Astronomia e più in là le grandi macchine dei fisici, gli anelli del CERN e i laboratori della biologia. Lì dappresso c’è anche il torrente delle scienze sperimentali. A sinistra un viale porta alla città delle Lettere e delle Arti, proseguendo su una pedemontana si raggiungono i Miti. La catena in alto di monti è l’Assurdo. Dal mare dell’Insignificanza, risalendo verso le montagne si va in direzione della Significanza, verso il caos dove si dispiegano le forze cosmiche. (Cosmos in greco significa ordine e per estensione universo). In alto, poi, troviamo la calma dei cieli, una calma… eterna, rovesciandone l’asse c’è la serenità del nulla…
Come sappiamo, le metafore vere sono la prima forma di pensiero che dai greci arriva fino a noi, in questa carta Thom le mostra come un’organizzazione della conoscenza, come l’altra faccia della poesia su quel massiccio che ha una “significanza” così densa da mettere a nudo il cuore della verità.
(°) – In greco “màthema” – da cui deriva matematica, vuol dire molte cose che crescono intorno all’albero della conoscenza, l’esperienza, la regola, l’arte.
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Obiettivo dell’esercitazione è di costruire – con gli insegnamenti, i seminari, le esperienze vissute, i programmi – una mappa del proprio piano di studio presso lo IED.
Ogni gruppo può elaborare la mappa, oggetto dell’esercitazione, in forma figurativa o allegorica, con il mezzo espressivo che meglio ritiene opportuno, disegno, foto, fumetto, collage, video, rappresentazione elaborata per via elettronica.
L’elaborato dovrà essere consegnato in copia su dischetto, accompagnato da una breve relazione esplicativa. Non sono accettati altri supporti.
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