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SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE – 2022/23
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Pubblicato in IED - Anno Accademico 2022-2023
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I.E.D – WORKSHOP 2021 – Esercitazione a scelta e esercitazione finale
Anno accademico 2021-2022
Maggio 2022
ISTRUZIONI PER L’ESERCITAZIONE A SCELTA.
Utilizzando le proprie conoscenze di storia dell’arte e gli argomenti che abbiamo esaminato durante le lezioni, progettare un assemblage (un piccolo “oggetto-monumento”) che interpreti quello che si ritiene una “rappresentazione emotiva” dell’emergenza storica – sanitaria e politica/militare – che stiamo attraversando.
Il progetto (la cui “base” è una superficie di cm.25×25) può essere realizzato utilizzando qualunque materiale: carta, sughero, legno, plastica, piccoli oggetti, plastilina, argilla, cera, farina impastata, colori acrilici… o costruito, con cartoncino, a pop-up con disegni).
Il progetto deve essere fotografato da una o più parti ed eventualmente accompagnato – se lo si ritiene necessario – da una didascalia o da una breve nota esplicativa.

Monuménto, dal lat. monumentum, significa sostanzialmente ricordo, deriva da monere, ricordare.
Un segno che fu posto e rimane a ricordo di una persona, di una situazione o di un avvenimento.
In particolare, un oggetto, un’opera di scultura, o di architettura decorativa, che si colloca nelle aree pubbliche a celebrazione di persone illustri o in memoria di avvenimenti che si vogliono ricordare.
In senso più ampio, qualunque opera d’arte, specialmente di architettura o di scultura, che per il suo pregio o per il suo significato, abbia speciale valore culturale, artistico, morale e simili.
ESERCITAZIONE FINALE

GEOGRAPHIA: DA “SCRITTURA DELLA TERRA” A “MAPPA DEI DESIDERI”
(“Le monde au temps des surréalistes(°)”, Variété, Bruxelles,1929)
La geografia immaginaria, come hanno dimostrato gli scrittori di utopie e, in particolare, il movimento surrealista, è un elemento essenziale della letteratura come delle arti.
Qualunque forma di “racconto”, romanzo, storia, film, fumetto cronaca, sequenza d’immagini, o qualunque desiderio di vivere altrove, presuppone una forma di “geografia” così come presuppone una storiografia, una epistemologia immaginaria, un modello di vita corrente. Per quanto immaginario, il “luogo” di una narrazione è sempre un avatar di un territorio vero e la sua mappa è la rappresentazione del sistema dei segnali inscritti in esso come rappresentazione dei nostri desideri.
Nelle carte immaginarie, però, il carattere narrativo è sempre prevalente e questi si evidenzia, nella maggioranza dei casi, a partire da un soggetto, da una situazione e/o da un viaggio.
Del resto, è proprio grazie ai viaggi che i luoghi-dove-sono-i-leoni (in origine, la locuzione latina hic sunt leones compariva sulle carte geografiche dell’antica Roma in corrispondenza delle zone inesplorate dell’Africa e dell’Asia) possono essere cartografati.
Altre geografie immaginarie sono quelle costituite dai “campi semantici”, dalle passioni, dagli imperativi morali, dalle scelte politiche. Qui i viaggi sono di conoscenza (alla ricerca di un sapere) o di autocoscienza (alla ricerca del proprio essere) e si compiono inseguendo una metafora o il mondo delle chimere, il “vello d’oro” degli Argonauti, il tesoro dei pirati nascosto nelle isolette dei Caraibi, le odissee nello spazio alla ricerca di nuovi mondi – sogni – abitabili.

In questa prospettiva, dal punto di vista morfologico, i territori immaginari non sono di meno di quelli reali, anche se c’è una differenza tra la funzione d’uso delle carte reali e la funzione di produzione di quelle immaginarie.
Tuttavia quando queste due funzioni si fondono abbiamo le carte congetturali, dove il noto si mescola all’immaginato, consentendoci una connessione che mette in luce la fascinazione – sapienziale ed estetica – delle terrae incognitae.
Queste carte rendono evidenti altri sogni, altre utopie, altre speranze. Costruiscono ed impongono altre prospettive all’ovvio, altre frecce all’arco dell’avventura.
***
L’esercitazione può essere svolta in due modi.
UNO.
O viene descritto attraverso una o più mappe (o, carte) un paese, una città, uno Stato immaginario mettendo in evidenza i caratteri che si ritengono salienti o specifici a rivelarlo.
DUE.
Oppure, si ricostruisce una carta dell’Europa non per quello che è, ma per quello che potrebbe essere se la grandezza dei vari Stati corrispondesse a certi caratteri morali, sociali e politici che si ritengono importanti. Questi caratteri devono essere elencati esplicitamente.
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Workshop 2021 – Esercitazioni svolte (3 di 3) – Altre esercitazioni
Conclusioni

Buon giorno. Qui di seguito troverete le esercitazioni svolte. Sia quella a scelta che la finale. Come commento generale diciamo che un venti per cento di queste esercitazioni sono interessanti e svolte in modo accurato. Un cinquanta per cento circa o hanno una buona confezione o partono da una idea originale, ma restano in qualche modo incomplete, le rimanenti o sono realizzate perché era necessario farle o sono fuori tema. A giustificazione di questo trenta per cento dobbiamo annoverare la difficoltà a realizzare compiti collettivi senza poter avere un confronto o usufruire di quel poco di socialità che stimola la creatività e l’impegno.
In ogni modo, la partecipazione al workshop ha registrato pochissime assenze e questo mostra sia una certa maturità che il fatto che avete reagito in modo positivo all’insegnamento in remoto.
L’istruzione concerne soprattutto la trasmissione della conoscenza e il modo in cui quest’ultima può servire a migliorare la vita corrente. Concepita in quest’ottica la conoscenza non comporta solo l’acquisizione critica di idee, fatti e formule, ma anche la comprensione, la valutazione e l’interpretazione degli stili di vita, delle tradizioni, delle competenze e delle differenze che costituiscono il patrimonio proprio delle etnie che popolano il mondo e che, da qualche tempo a questa parte, il più delle volte, si incontrano nell’infosfera o danno vita ai nuovi flussi nomadici.
Non dobbiamo dimenticare che nella società dell’informazione manufatturiera in cui viviamo le informazioni sono sia il materiale grezzo che produciamo e manipoliamo, sia il prodotto finito che consumiamo e distruggiamo, in un contesto in cui le ITC sono progettate per metterci a disposizione più informazioni possibili, ma restie a renderle disponibili e reticenti nel formularle in modo da essere da tutti utilizzabili.
Un augurio di buone vacanze e un arrivederci ad Ottobre.
Gianni-Emilio Simonetti.
Pubblicato in IED - Anno Accademico 2020-2021
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