Esercitazione visuale da realizzare su un supporto quadrato di centimetri 30 x 30 utilizzando la tecnica del collage.
Oggetto: Un tema, un soggetto, un assunto, un argomento, liberamente scelti, tra quelli contenuti nelle prime tre lezioni, compresi gli eventuali allegati digitali.
Il collage può essere accompagnato – se lo si ritiene necessario – da una didascalia o da una breve nota esplicativa.
Il collage dovrà essere inviato a: gesmos@gmail.com
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COLLAGE
Il collage (dal francese “incollamento”) è una tecnica e una poetica (da molti definita la poesia
del frammento) d’arte moderna adottata soprattutto da artisti cubisti, futuristi, dadaisti, surrealisti e, in tempi più recenti, dai rappresentanti della pop art. Come tecnica, tuttavia, il collage è stato spesso usato in diverse culture ed epoche, come nei libri giapponesi a partire dal 1700 o nell’Inghilterra del 1800 con l’uso soprattutto di fiori e foglie. Nel suo significato più pregnante e rivoluzionario è legato alla ricerca cubista. A partire dalla seconda decade del secolo scorso artisti come Braque e Picasso – per ricordare i due più famosi – usarono con una certa sistematicità il collage e il papier collé (un collage dove i frammenti incollati sono esclusivamente di carta), frammenti di giornali, di carta da parati e poi materiali sempre più eterogenei, che contribuirono al superamento delle tecniche pittoriche tradizionali e allo stesso tempo si presentavano quale riferimento costante alla realtà. Oggi sono molto popolari anche gli assemblage, collage a tre dimensioni.
Ha scritto George Grosz nei suoi diari: “Quando John Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916, nessuno dei due aveva idea delle sue enormi potenzialità, né della strada spinosa ma piena di successo che ci avrebbe aspettato. Come spesso succede nella vita eravamo inciampati in un filone d’oro senza nemmeno accorgercene.”
Il collage venne utilizzato anche dai futuristi italiani e da numerosi artisti lungo il corso del ventesimo secolo, tra questi ricordiamo Robert Rauschenberg e i suoi combines che mettono in evidenza oggetti e frammenti della vita quotidiana nello spirito della “popular image”.