
Con quali occhi io mi vedo, in quali sogni mi riconosco…
(L’identità soggettiva)
Nelle scienze sociali l‘identità soggettiva è l’insieme delle proprie caratteristiche auto-percepite.
Costituisce un’identità fluida, difficile da circoscrivere, carica di ombre, con la quale dobbiamo fare in continuazione i conti.
Essa, però, è anche tutto ciò che ci caratterizza, ci rende inconfondibili, ci consente di dare un senso all’idea di “Io”.
In questo modo l’identità soggettiva serve sia ad identificarci che a discriminarci, producendo degli stereotipi culturali che spesso alimentano i bias.
Di contro l’identità oggettiva, che non necessariamente coincide con quella soggettiva, è il paradigma sul quale convergono almeno tre rappresentazioni di ciò che siamo:
La nostra identità fisica, che si desume principalmente dal volto, dalla postura e dal sesso.
La nostra identità sociale, ovvero l’insieme di caratteristiche quali l’età, lo stato civile, la professione, la classe di reddito.
La nostra identità psicologica, costituita dalla personalità, dalla conoscenza di sé, dagli stili di vita e di comportamento.
Sono identità che variano più o meno rapidamente e coscientemente. Più o meno indipendentemente da quello che noi vogliamo o siamo in grado di volere.
Va anche considerato che queste due rappresentazioni dell’identità, anche se non coincidono, sono profondamente intrecciate tra di loro.
In particolare l’identità soggettiva indica anche la capacità degli individui di aver una coscienza dell’esistere e di rimanere se stessi attraverso tutte le disavventure dell’esperienza. In filosofia è stato John Locke (1632-1704), nel Saggio sull’intelligenza umana, ad affrontare alla radice il tema dell’identità soggettiva in un’epoca in cui era entrata in crisi la vecchia rappresentazione metafisica e religiosa dell’anima intesa come un’ancora che ci tiene legati al senso del mondo e del suo divenire attraverso il tempo.
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Obiettivo dell’esercitazione è la realizzazione di un autoritratto che esprima quello che lo studente considera la propria identità soggettiva o quello che ritiene sia una rappresentazione della propria personalità.
L’autoritratto può essere elaborato con il mezzo espressivo che si ritiene più opportuno, disegno, foto, fumetto, collage, rappresentazione per via digitale.
L’elaborato dovrà essere inviato a: gesmos@gmail.com
Se l’elaborato è troppo “pesante” per essere inviato via e-mail inviarlo tramite https://wetransfer.com