A – IED, Milano.  Anno accademico 2009-2010
    Cattedra di sociologia.
    (Esercitazioni)
    Esercitazione numero  dodici. 
    Girls, Guerrilla  e Creatività.
Quand la guerre pleuvra  sur la houle et sur les  plages/
    J’irai à sa rencontre armée de mon visage/
    Coiffée d’un lourd  sanglot.
  (Joyce Mansour)
Nel 1985, a New York, un gruppo di artiste  femministe prese posizione contro una esposizione al Museum of Modern Art (MOMA) che comprendeva le opere di centosessantacinque artisti di cui solo  diciassette donne.  Il successo della  contestazione portò alla creazione delle Guerrilla Girls.
  Un collettivo che ebbe, da subito, un grande  successo non solo per la denuncia delle discriminazioni che le donne subiscono  all’interno del mondo della cultura, ma soprattutto per il modo in cui questa  denuncia si è poi espressa nel corso degli anni.  La maschera da gorilla, che indossano durante  le loro performance, le ha rese  popolari sui mass media ovunque siano  scese in campo.  Fin ora hanno realizzato  un centinaio di manifesti, stampato migliaia di cartoline, realizzato action, usato i  cartelloni stradali per esaltare, con ironia, le contraddizioni di una società  “maschilista”.  
    
  Nel 1989 denunciarono il fatto che per entrare al Met.Museum di New  York, uno dei musei americani più prestigiosi, occorreva essere nude, considerato  che il cinque per cento delle opere sono di donne artiste, ma l’ottantacinque  per cento dei nudi esposti sono femminili.  
  Nel 1995 hanno raccolto in un libro le loro  esperienze, poi, altri negli anni, l’ultimo è del 2005,  si sono aggiunti allargando lo scaffale degli  “studi culturali”, dei gender, della  critica d’arte e della sociologia.
  A proposito delle Guerrilla Girls, ricordiamo la loro partecipazione  alla Biennale di Venezia del 2005, dove i loro poster hanno stigmatizzato la discriminazione sessuale e razziale e  reso ancora più drammatico il lampadario di assorbenti igienici di Joana Vasconcelos.
    
  Più di recente le “artiste” hanno anche  conquistato la collezione permanente del museo d’arte moderna al Centre Pompidou con l’esposizione “elles@centrepompidou” . Un’esposizione inaugurata nel  maggio del 2009 e che resterà aperta fino al febbraio del 2011, grazie al  successo che ha riscosso, più di ottocentocinquantamila visitatori.
  Quello che ha colpito di più i visitatori di  questa mostra parigina è stato l’enorme progressione che l’arte al femminile ha  compiuto dalla stagione impressionista e la sua internazionalizzazione, da Suzanne  Valadon a Natalia Goncharova,  a Dorothea Tanning, a Louise  Nevelson, a Frida Kahlo, a  Vieira da Silva, e ancora, a Agnes Martin, a Carolee Schneemann, a Valie Export a Mona Hatoum, a Cindy Sherman, per ricordarne qualcuna alla rinfusa.
    
C’è una “creatività al femminile”  nello IED?
    Si, No, In parte, Non lo so.
Obiettivo dell’esercitazione.  In base a quello che si ritiene sia la  risposta più attendibile elaborare un “logo” e un poster di “guerriglia creativa” che ne esprima il risultato.
    L’elaborato dovrà  essere presentato su dischetto, accompagnato da una breve relazione  esplicativa.
Girls, Guerrilla e Creatività… guarda su Youtube
								




















